Convegno “Siena nello specchio del suo Costituto in volgare del 1309-10”

Nel maggio 2009 sono passati 700 anni dal momento in cui il Comune di Siena deliberò di tradurre dal latino in volgare l’insieme di norme e leggi che regolavano la vita pubblica secondo un testo più antico per renderle comprensibili anche a chi, ed era certo la maggior parte, non conosceva la lingua latina (“la grammatica”) in cui erano state fino ad allora scritte. Si tratta del primo statuto di una città italiana importante, tra quelli che sono giunti fino a noi, ad essere tradotto in volgare.

Il Costituto, come venne chiamato, iniziato nel luglio 1309, fu pronto nel giugno 1310, dopo un lungo lavoro di traduzione e scrittura che si deve ad un notaio di fiducia del governo, del quale è giusto tramandare il nome: Ranieri di Ghezzo Gangalandi. Il suo stupendo italiano costituisce tutt’oggi un monumento della nostra lingua delle origini.

Quando il Costituto prese forma, reggeva Siena il governo detto “dei Nove”, una longeva signoria di orientamento guelfo e di fisionomia popolare dominata da ceto un medio-alto di impronta mercantile composto, proprio ai termini dello statuto, da mercanti “de la mezza gente”, con l’esclusione dal collegio di governo di gran parte delle famiglie dei magnati. Gli anni dei Nove sono considerati per tradizione storiografica l’età d’oro senese. Per buona parte di quei sessantotto anni di governo – che durò dal 1287 al 1355 – la città fu amministrata in modo stabile e, tutto sommato, in pace, grazie anche a continui sforzi di mediazione politica. E’ certo che si trattò di una stagione di rinnovati sogni di grandezza che di volta in volta si concretizzarono nell’architettura ardita della torre del Mangia, nella conchiglia del Campo, nella fortunata sequenza di sottomissioni dei castelli del contado. Alcune grandi opere pubbliche furono concepite nel giro di pochi anni, proprio tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento, anche se non tutte furono portate a termine in quel periodo, e anzi alcune di esse furono in seguito modificate nei programmi realizzativi o addirittura abbandonate, come accadde ai lavori che avrebbero dovuto ampliare e riorientare la cattedrale.

Il convegno Siena nello specchio del suo Costituto in volgare del 1309-10 vuole mettere a fuoco i caratteri di questa fertile e controversa stagione della storia senese.

28-30 aprile 2010 – Complesso Museale Santa Maria della Scala piazza Duomo, 1 –  Siena

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